Articolazione e metodo di lavoro in

TRACCE PROFONDE

Il viaggio tra il reale e l'immaginario

 

 

a) Una introduzione iniziale

che vuole essere un avviamento alla "storia dell'idea di viaggio". Ho voluto sottolineare come si sia differenziata nella linea storica (si tratta dunque di un lettura almeno parzialmente diacronica del tema, non sincronica quale è quella del resto del volume) la sensibilità sul viaggio e il viaggiatore, con una premessa, in questi casi essenziale, sull'etimologia. A chi volesse approfondire su questo versante consiglio la lettura di opere di ampio respiro quali:

Eric J. Leed, La mente del viaggiatore. Dall'Odissea al turismo globale, Bologna, Il Mulino, 1992.

Paolo Scarpi, La fuga e il ritorno. Storia e mitologia del viaggio, Venezia, Marsilio, 1992.

Piero Boitani, L'ombra di Ulisse. Figure di un mito, Bologna, Il Mulino, 1992.

Come si nota i volumi che consiglio sono di recente pubblicazione: tutti e tre del '92. Questa forse è più che una coincidenza e testimonia il rinnovato interesse per questo tema.

 

b) premessa alla categoria

Si tratta di una chiave di lettura per entrare nella categoria proposta. Non è l'introduzione attenta e puntuale alla figura di viaggio, completa di analisi comparativa tra i testi. Questo è il lavoro che si apre. Nella premessa alle singole figure intendiamo allora fornire un breve avviamento alla ricerca.

 

c) presentazione del testo

Ciò che conta è il testo. Le introduzioni sono per lo più agilissime e non accolgono dibattito critico. Certo, potrà stupire che, pur nella brevità, a testi celeberrimi siano dedicate un paio di righe scarse ed il triplo invece alla canzonetta Vamos a la playa. Giustifichiamo questa scelta scelta con la volontà di non offrire omogeneizzati della complessità e, d'altra parte, la volontà di problematizzare ciò che appare ovvio. A volte comunque abbiamo fatto delle eccezioni, accogliendo interventi più estesi. Le presentazioni prive di firma sono di mio pugno.

 

d) testi scevri di note

Abbiamo già più volte espresso l'intenzione di offrire i testi sine glossa. Non perchè non crediamo alle glosse. Tutt'altro. Riteniamo che l'elaborazione dell'apparato critico sia proprio del lavoro da compiere. La novità che questo testo vuole esprimere consiste nella scelta del materiale, nella sua organizzazione, negli agili, disparati ma essenziali riferimenti critici presenti nelle presentazioni dei testi e nelle schede. Teniamo a precisare che abbiamo preferito lasciare più spazio a testi meno conosciuti piuttosto che ai "classici". Ciò vuol dire che qui si troveranno certamente i testi di riferimento fondamentali ma in altri casi abbiamo preferito inserire una scheda critica e rinviare alla lettura dei testi facilmente reperibili, come è avvenuto, ad esempio, per i Promessi Sposi. Di Omero, di Virgilio e di Dante sono presenti solo i brani di imprescindibile riferimento.

 

e) schede

Sono frutto di un lavoro talora veloce, talora molto attento e ponderato dei ragazzi e nella raccolta di qualche pagine utile di critica, magari tratte da riviste (anche il giornalino offerto gratuitamente nelle stazioni F.S.!) o quotidiani (con firme come quelle di Segre, Cardini,...) e simile materiale "impuro". Offro inoltre qui in fondo uno schema unico che può essere utile per un primo livello di analisi del testo. Si troveranno inoltre schede o presentazioni tratte dalle antologie già usate nelle scuole. Ciò ha uno scopo preciso: sensibilizzare al fatto che, nello studio è bene attingere a fonti diverse e a testi scolastici diversi. Sempre a questo fine si troveranno di tanto in tanto (per es. nel caso della figura di Abramo) testi, schede e commenti contraddittori tra loro. Questo non per spingere al relativismo ma per indurre ad un atteggiamento critico e non dogmatico. L'accogliere la complessità non esime poi dalla scelta.

 

Il volume come strumento di lavoro

Proponiamo così questo volume come quaderno e non tanto come libro. Vorrebbe essere il trampolino di lancio per una produzione ulteriore. Non sono presenti, come è evidente, strumenti di comprensione dei testi (note, postille, introduzioni ampie ed articolate) nè ausili didattici e valutativi (esercizi). Il testo non è ancora validato dall'uso e dall'esperienza ma solo dall'entusiasmo e dalla creatività. Il resto verrà col tempo. Nel proporre questo quaderno di lavoro dunque siamo convinti che servano strumenti accurati che rinnovino il ruolo del "libro di testo", trasformandolo in "strumento" che sia in grado di avviare un processo creativo, un "manuale" nel senso più letterale del termine. Scegliendo questa linea il volume vorrebbe presentarsi non come mezzo arbitrario ed autoritario di trasmissione di informazioni selezionate e preordinate, ma come portatore di strumenti di ricerca e di indagine. Siamo rimasti fuori da intensi ed impegnativi (o fuorvianti?) dibattiti critici, lasciando questo lavoro all'approfondimento personale o di classe dell'una o l'altra categoria di viaggio. In senso stretto dunque non una "antologia" ma un quaderno, una raccolta di materiale e di strumenti di lavoro (schede) come mezzi di analisi dell'uomo e dell'esistenza, stimoli alla creatività e alla rielaborazione personale. Per questo abbiamo fatto uso nelle brevi parti critiche dei quotidiani (oggi sempre di più i quotidiani diventano palestra critica), di testi antologici utilizzati nelle scuole, ma soprattutto di commenti e scritti di ragazzi e docenti. Questo ovviamente oltre alla ricchezza porta la disomogeneità di stile, di intervento, di metodologia. Ciascuno ha scritto come ha preferito e sentito più congeniale. Precisiamo comunque che l'accento posto sul fruitore, sul nostro "lettore impuro" più che sulle pagine di critica e sugli strumenti di analisi del testo non è affatto un incoraggiamento al semplicistico ed ingenuo soggettivismo . E' necessario sviluppare una competenza letteraria. Diciamo solo che questa competenza è generata dal rapporto didattico con l'ausilio di un buon testo di "grammatica".

 

I metodi che hanno guidato il lavoro e che consigliamo di tenere come "istruzioni per l'uso" sono:

 

1) L' interdisciplinarità. Nell'uso va approfondita con l'analisi del tema nelle varie arti e discipline, includendo quelle scientifiche.

 

2) La ricerca, che si attua come metodo attivo di indagine attraverso un atteggiamento di esplorazione, secondo un metodo che, partendo dalla formulazione di ipotesi, valorizzi le esperienze e le verifichi per mezzo di confronti e discussioni. Occorre che gli insegnanti forniscano gli strumenti "tecnici" di lavoro per un approccio estetico-strutturale.

 

3) Il lavoro di gruppo che viene privilegiato come mezzo di socializzazione e di collaborazione, superamento di atteggiamenti competitivi, e come occasione necessaria a ciascuno di misurarsi con gli altri, trovando fra gli altri la possibilità di realizzarsi nell'ambito delle proprie capacità, dei propri talenti e delle proprie responsabilità.

 

4) La problematizzazione che fa in modo che le informazioni non pervengano come esperienze solo vissute "da altri" o come nozioni da acquisire, ma come una personale conquista di conoscenza o come un'ipotesi che ciascuno potrà verificare di persona. In tal modo sarà possibile individuare tematiche comuni, filoni interdisciplinari.

 

5) Una effettiva collaborazione tra gli insegnanti, grazie alla conoscenza e al confronto dei relativi programmi e alla verifica periodica del lavoro svolto.

 

...per il lavoro

Penso che questa premessa sia esauriente. Adesso si apre il momento operativo. E' chiaro che il volume si presta ad una lettura personale, magari in viaggio, all'uso come "tesaurus", come pozzo da cui attingere di tanto in tanto, come "testo antologico" tradizionale. Ciascuno adatterà il volume alla proprie esigenze. Noi qui vogliamo fornire in sintesi uno schema di lavoro per chi intende fare di questo "quaderno" uno strumento di lavoro creativo all'interno di un progetto. Articolerei (ma è solo un suggerimento) così le tappe di lavoro:

 

a) Un consiglio di classe, un gruppo di docenti (della stessa classe o della stessa materia), un lettore/studente elegge ed "adotta" una figura di viaggio tra quelle presentate come punto di partenzaÉ o se ne trovano altre.

 

b) Il docente introduce la figura (l'autodidatta cercherà di farsi un'idea da solo) e si leggono i testi offerti, avvaiando una analisi "a tappeto" dei testi mediante la scheda di analisi del testo che qui offriamo o mediante altri schemi che possono venire elaborati. Si scrivono così introduzioni ai singoli testi, note in calce, schede critiche e magari elementi di verifica (esercizi) secondo la tassonomia di Bloom. Se ciascun testo viene affidato a uno o più studenti questo può divenire il lavoro di un quadrimestre.

 

c) Si apre un dibattito ed un confronto sul significato di quella categoria. Si raccoglie tutto ciò che emerge: associazioni mentali, testi, ricordi, pensieri, intuizioni...

 

d) Si va alla ricerca di altri testi, se già non si sono incontrati strada facendo e si raccolgono come "banca dati". Si scelgono quelli che appaiono più significativi (gli altri si registrano in bibliografia) e si analizzano come quelli già ritrovati in questo volume. Alla fine si può ripetere il dibattito a cui si faceva riferimento nel punto c). Il lavoro può occupare il secondo quadrimestre.

 

e) Alla fine (lavoro estivo, sostitutivo delle letture? o lavoro di fine anno? o lavoro da rinviare all'anno successivo?) si raccoglie il materiale prodotto e si organizza in una dispensa.

 

N.B. Il consiglio di classe e il collegio docenti, il corso di aggiornamento potranno essere occasioni preziose per il lavoro di verifica e di valutazione.